A cura di: Giuseppe Catapano
Eccoli qui i 115 immobili occupati da movimenti, centri sociali e piccoli gruppi autogestiti che a Roma usufruiscono gratuitamente di acqua e luce, ma che non pagano le utenze. Un conto che, solo per quanto riguarda questi servizi, raggiunge quota 12,6 milioni di euro l’anno. Una perdita giornaliera e costante per i cittadini romani, che si ripercuote in maniera sia diretta che indiretta sulla collettività. Se nel caso della fornitura di energia, infatti, si genera una perdita notevole per Acea (di cui il Comune di Roma detiene ancora il 51% delle quote), nel caso delle forniture idriche addirittura la normativa nazionale prevede che le bollette non saldate dagli evasori si addebitino in maniera proporzionale su chi paga regolarmente. È anche per questo che a fine anno arrivano i maxi-conguagli. Insomma, i romani pagano sia per loro che per gli abusivi.