Una diva del cinema orientale, Nadia Jamil, pakistana e bellissima, ha accusato un ristorante italiano, il Don Pasquale, di Pasquale Benedetto, a Cambridge, in Inghilterra, di non avere voluto servire lei e il padre malato di cancro e diabetico settantenne: per razzismo. Il ristorante si è difeso, respingendo l’accusa: il padre sarà anche diabetico ma questo non gli ha impedito di minacciare un cameriere diciassettenne con una bottiglia piena d’acqua.La vicenda, come raccontata da Nadia Jamil, è questa: con il padre erano seduti fuori del ristorante. Secondo il proprietario erano le 15,30 e c’erano solo 2 camerieri. C’erano altri clienti, secondo l’attrice tutti bianchi, secondo il ristorante no. Mentre i bianchi venivano serviti, ai due pakistani non davano nemmeno il menu. Poi qualcuno glielo ha dato, ma poco dopo glielo ha strappato di mano e li ha invitati a entrare nel locale e servirsi al tavolo del self service. Ne è seguito uno scambio di parole animato ed offensivo.La polemica continua. Gli orientali sono schierati in prevalenza per l’attrice. Quando c’è di mezzo una diva, bisogna starci molto attenti. Il principio del lei non sa chi sono io si applica a tutte le etnie e religioni.
a cura di Maria Parente